La vera storia di...

Allora il re rispose: Ho avuto una visione: ma è impossibile: Tuoni, saette, fulmini, ginevra a mezz'aria, berlusconi condannato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, l'inter che vince la champions legue con giocatori solo italiani, e l'invasione dei demoni da nord.
e cosa voglio i demoni? chiese Ginevra
vogliono te. o meglio. vogliono il frutto del nostro amore.
quale amore? chiese ginevra, ma il re la zittì subito
Vogliono il figlio dei più puri, per scatenare l'inferno!
allora merlino...

a quel punto la bambina....
essendo un'assatanata bisognosa di sangue e iraconda, lancia nella mesosfera il re, lanciandosi come un demone maggiore do khorne contro l'innocente Melino. dopo appena trenta secondi la sua sete di sangue venne placata, e allora la dolce ginevra prende al vole l'atterrante re.
con melino completamente rintronato (e dissanguato) e quindi senza più problemi, si avviarono verso le cucine tutti insieme.
a quel punto però...

L'unica speranza era che lo stesse prendendo in giro, ma Ginevra non stava scherzando. la sua serietà era pari a quella di un grissino intento a spezzare un tonno riobare. la schizzata vide il suo principe sdraiato al suolo e subito accorse verso di lui:"oh! caro, hai sonno?" il re logicamente non rispose allora lei: "VUOI RISPONDEMI!! HAI SONNO O NO!!!" appena udita quell'atroce voce il re riprese conoscenza e scatto in piedi dicendo "SI! Si! avevo molto sonno! ma adesso va tutto bene!" allora l'altra calmatasi: "vuoi mangiare qualcosa?" il principino, ancora sonvolto per prima, anche se in realtà non aveva fame, rispose:" ma certo mia cara! tutto quello che desideti, a patto che non mi squarti!" e lei "eh?HAI DETTO QUALCOSA?!"".....

brobabilmente saremo solo noi tre a fare questa cosa...
Il re che casualmente aveva assistito alla scena, tentò di allontanarsi piano piano, senza farsi sentire, ma Ginevra -con i sensi ancora all'erta- riconobbe l'odore della paura e si girò all'improvviso, con lgi occhi iniettati di sangue. Il re si sentì gelare, ma l'espressione della sua bella diventò improvvisamente angelica e i suoi occhioni azzurri lo fissarono adoranti. Diede ancora un piccolo calcio all'ammasso informe che giaceva ai suoi piedi e si avvicinò saltellando al re. "Ciao Lanculotto!" gli disse abbracciandolo. Il bambino arrossì, poi replicò "Preferirei essere chiamato solamente 're', se non ti dispiace..." "Ma vaaaaaaa!! Lanculottolanculottolanculotto...!" Ginevra si mise a ballargli intorno sgolandosi per ripetere all'infinito quel nome assurdo e il bambino ringraziò del fatto che al posto della o non ci fosse una e. mentre Ginevra lo prendeva in giro, il re osservava i cadaveri, pensando che il problema del sacrifcio non sussisteva più, in quanto la sua promessa era una pazza omicida, e sorrideva dentro di sè. Quando la bambina ebbe finito con la sua canzoncina, si fermò e suqadrò il massacro che aveva appena compiuto, con un guizzo di sorpresa negli occhi "Che è successo qui?" Il re si sentì svenire ed ebbe un mancamento: non si ricordava nulla? L'unica speranza era che lo stesse prendendo in giro, ma Ginevra non stava scherzando...

intanto ginevre con l'aria frizzante e lieta passeggiava per l' aere chiaro svolazzando in sul dorso di un cavallo alato. comparve dinnanzi al lei una bestia sì tanto grande con tanto di ali irte di spine da farle sobbalzar il cuor in su per la gola. allor chi fu la bestia un po' più vicina, la giovane pulzella vide sul dorso del brutal destrier un ombra di falce munita. allor chi comprese l'intenzion del ombra, fece per smontar da sua sella e disse: "abbiate pietà per voi signor, non avvicinatevi a me! siate cauto a muovervi nelle mie vicinanze!" ma l'ombra non diede d'udir paorla sua, tanto che scese anch'ella dalla bestia alata. l'ombra si appropinquò a la dolce luce degli occhi del re. L'oscua cosa alzo la falce in alto per colpir la pricipessa, ma non fu abbastanza lesta. in pochi secondi la reginetta si lanciò su l'ombra dilaniandola come can fa della carne. prese dalle mani di quella la falce e smontò il corpo di coltal nemico. quando dell'ombra non rimase che sangue ginevra la schizzata si alzo in piedi e urlò: "NO! mi si è rotta un unghiaaaaaaaaa!".
il re che casualmente aveva assistito alla scena...

poco dopo, nella reggia, si sentì un forte rumore, un sonoro PATAPUNF che fece sobbalzare il re bambino, che stava pensando a come uscire da quell'incresciosa situazione che si era venuta a creare. "Cosa succede?" domandò uscendo di corsa dalla sua stanza. La risposta gli fu subito chiara. Davanti ai suoi piedi rotolavano palline di tutti i colori, che provenivano dalla sua sinistra; girandosi, vide Melino, il mago di corte, lungo disteso per terra, con la veste impigliata nel cappello, gli occhiali storti e un ammasso di molle e fili davanti a sè. "Melino!" gli disse aiutandolo a rimettersi in piedi "Cosa è successo?" Il mago si raddrizzò gli occhiali, guardò il re e abbozzò un mezzo sorriso "Volevo farle vedere la mia nuova invenzione, ma mi è appena rotolata via dalle mani..." dopo aver raccolto tutte le palline - sembrava quasi che avessero vita propria e che facessero apposta a sgusciare via- il bambino si fece serio e parlò del crudele Arcangelo Ivaldo e della richiesta del dio. "Noi abbiamo un dio?", gli chiese Melino. "Evidentemente sì" rispose il re con fare sconsolato. "E' certo un bel problema" riprese il mago "Dove le troviamo 25 zebre?" il bambino lo fulminò con lo sguardo "E' Ginevra il problema! Io sono stato sciocco perchè ho fatto dell'ironia, così al posto degli animali devo sacrificare la mia bella!" "E che fa? Basta non sacrificarla, no?" Il re lo stese con un calcio rotante e se ne andò lasciandolo a terra senza fiato.
Intanto, Ginevra...

[....] improvvisamente dio scese in terra e disse al buon re, poichè aveva questo dono:
entro domani dovrai sacrificare per me 100 agnelli, 50 tori e 25 zebre, se non vuoi che la tua città venga distrutta dalla mia ira!
allorchè il buon re rispose:
perchè odia cosi tanto torino?


non fare sagace ironia, o stramaledetto re! domani invierò il mio esercito di demoni e spiriti quidati dall'arcangelo della morte, ivaldo, se non sacrificherai la tua promessa sposa, ginevra, a me!
come posso, sono gay!
.......il buon dio se n'era già andato....
in realtà era una vile menzogna. sebbene fosse ancora un bambino, il buon re era stato promesso ad una bellissima bambina, di nome Jeaneauvieavuie, detta ginevra [meno male...].
inutile dire che lui era innamorato pazzo di lei....


poco dopo, nella reggia....

scriviamo una storia tutti insieme?? ma sììììììì! uno comincia, poi prosegue l'altro e poi ancora l'altro e così via! beh, ovviamente Admin può buttare nel cestino questo topic, se non funziona...certo, questo farebbe un buco nel mio cuoricino che non si potrà mai più tappare. Finirei per rannicchiarmi su me stessa e non parlare con nessuno per il resto della vita...ma non voglio che vi sentiate obbligati! scherzo! la mia è una proposta, fatemi sapere!!
io intanto comincio, ok?

C'era una volta, magari in un passato o forse in un futuro, un paese florido e pacifico, che sorgeva su una collina sempre fiorita. Le case erano multicolore e splendenti, sembrava quasi che fossero costruite col vetro colorato, e gli abitanti andavano quasi sempre daccordo - qualche scaramuccia c'era sempre, ma finiva in un batter d'occhio. Ognuno aiutava chi ne aveva bisogno e lavorava sodo per guadagnarsi il favore del buon re. Eh, sì, il paese aveva un re. Ma non era uno di quei re terribili e temibili, che imprigionavano uomini giusti e lasciavano in libertà i gaglioffi, che chiedeva soldi al popolo per costruirsi una villa al mare, che derubava ai poveri per dare ai ricchi. Egli era chiamato Il Giusto, Il Buono ed anche Colui Che Vede e quest'ultimo epiteto lo doveva al fatto che gli era concesso di vedere ciò che il futuro aveva in serbo, ma solo quando problemi molto gravi si affollavano ai piedi della ridente collina. Ah, cosa fondamentale è che il re era ancora molto giovane! anzi, diciamo che era addirittura un bambino.
Un giorno, mentre il sole cominciava a riscaldare il fianco destro del paese, improvvisamente....

a voi!!