Grandissimo Schulz!!!!!!

peccato che tu abbia scritto
Yah!k.
la hacca ochei non la pronunci, ma la parola sarebbe più o meno: Yahaàcc. te la frò sentire.

Togliendo la h (che comunque non la senti quando la pronunci) veniva fuori yak(o jak):
Lo yak, detto anche bue tibetano, è un mammifero artiodattilo della famigia dei Bovidi.Lo yak selvatico, Bos grunniens mutus (il maschio viene detto drong, mentre per le femmine si utilizza il termine dri o nak), vive sulle montagne del Tibet, del Pamir e sulle pendici dell'Himalaya, fino a 6000 metri di altitudine, regioni quasi del tutto prive di vegetazione arborea.La varietà domestica (Bos grunniens), di minor statura, viene utilizzata come animale da soma e da sella, oltre a fornire carne, latte e lana. I suoi escrementi, seccati al sole in forma di mattonella, costituiscono un importante combustibile in alcune zone aride e quasi prive di vegetazione arborea.Molto comune l'incrocio con tori comuni (Bos taurus), ottenendo l'ibrido conosciuto come dzo, o dzopkio, più docile e gestibile.Le specie selvatiche si sono estinte in Mongolia già nel XVIII secolo e sono in pericolo anche in Tibet, a causa della caccia e dell'espansione della pastorizia. Lo yak è un imponente bovide, paragonabile al bisonte, per la fronte convessa, le corna assai distanziate, la gibbosità sopra il garrese e la folta criniera. La sua mole è notevole e un maschio adulto può raggiungere l'altezza di 2 m al garrese, e avvicinarsi ai 1000 kg di peso; le femmine sono in genere un poco più piccole. In proporzione alle dimensioni del corpo, la testa è piuttosto piccola, fortemente allargata nella sua parte posteriore, stretta e appiattita anteriormente per cui il muso risulta lungo, con narici aperte obliquamente. L'occhio è piccolo, con pupilla trasversale e piccole sono anche le orecchie inserite molto in basso e malamente visibili fra il folto pelame. Le corna, a sezione subcilindrica, presentano solchi trasversali nella sezione basale mentre sono lisce verso l'apice; esse sono inserite nella porzion supero-laterale del capo, e si dirigono dapprima all'indietro e all'infuori, poi in alto e in avanti e infine si volgono all'indietro e verso l'esterno. La loro lunghezza può arrivare fino a 80-90 cm; nelle femmine sono decisamente più corte e sottili. La testa è sorretta da un collo breve, eccezionalmente robusto, che si continua nel tronco muscolosissimo e potente, sorretto da arti piuttosto brevi, che terminano con zoccoli piccoli e oblunghi. Tutto il corpo è rivestito di un pelame abbondante e sottile, lanoso e lievemente increspato, che raggiunge la massima lunghezza sul capo, ove forma delle frange che talvolta nascondono il muso. Il pelo è molto lungo anche sul garrese, sui fianchi e sulla faccia esterna degli arti. La coda è ornata da una frangia che spesso raggiunge il suolo, mentre sulle parti posteriori del tronco il pelame è più breve e appare quasi rasato sul ventre e sulla parte interna degli arti. La colorazione è di solito nera, con numerose sfumature rossastre, la bocca è orlata da una frangia di peli grigi. Gli individui addomesticati da molte generazioni presentano colorazioni diverse, bianche, brune o pezzate e a volte sono privi di corna. Nel mese di settembre, i maschi abbandonano il loro consueto isolamento per riunirsi ai branchi delle femmine. In preda a una grande agitazione, essi emettono di continuo un caratteristico grugnito assai simile a quello dei suini, mentre si accendono fra loro furiose e sanguinose lotte a colpi di corna per la conquista delle compagne. Questo periodo dura in media un mese e al termine i maschi si allontanano per riprendere la loro vita consueta. Le femmine invece, che appaiono unite fra loro da forti vincoli di solidarietà, trascorrono insieme i 9 mesi della gestazione. A ogni parto nasce un solo vitello, come accade di norma nei bovini domestici. Il piccolo è subito attivo e cresce rapidamente, sebbene raggiunga la maturità sessuale soltanto al sesto anno di età. Allo stato selvatico una femmina si riproduce in genere ogni due anni, mentre allo stato domestico anche tutti gli anni; in quest'ultimo caso non esiste un vero periodo degli amori.

per cosa sta k vale?

Yah!k

quoto ale al massimo!
lol

l' ipocrisia fatta a persona! sembra veramente un bambino che fa i capricci quella faccia di culo!!
grande shultz!!

chi la pensa come lui? io di sicuro!