Cos'è l'amore?

AAAAH... odio parlare dell'amore, poichè ogniuno cerca di dire la sua su una cosa che concettualmente è sempre la stessa, ma in realtà è diversa per ogni persona!

mi dispiace, io resto della mia idea: come ho già detto, tutto quello che hai detto non è l'essenza dell'amore, ma solo una sua forma.
ed è eterno in quanto sentimento, quindi non corruttibile: può anche sparire che ama, ma, poichè ha amato, esso vive ancora. non sparisce l'amore.
in fondo noi viviamo grazie all'amore che ci ha fatto nascere. i nostri avi vivono ancora in noi, e di loro non resta che l'amore che essi hanno provato, che hanno dato e ricevuto.
potrà non restare nulla di biologico di loro in noi, ma il loro amore ci pervaderà per sempre, accompagnandoci per tutta la nostra vita.

la narrazione.....
Comunque, l'amore è eterno finchè dura, effettivamente se credi nell'anima può essere eterno, ma le continue esperienze e i continui cambiamenti trasformano l'amore in qualcos'altro, magari in amicizia, in stima, in conforto, in passione, in tante altre cose; l'amore è l'unione di tutte queste 'tante altre cose', ma col tempo qualcosa viene tralasciato e svanisce cambiando i sentimenti.

chi ama non soffre; al massimo, non riesce a essere felice.

sono, in quanto essere permeato da migliaia di sfaccetature, complicato quanto semplice. ma sono. dunque si, sono fatto di sola ontologia. se non lo fossi, non sarei. e, in quanto fatto di ontologia, sono eterno. in quanto un pensiero, un idea, è per sempre. potro morire, ma vivrò sempre, solo perchè ho pensato.
ed ho vissuto, perchè ho amato.

uffa! te e questo ontologico! sei un essere fatto di sola ontologia? o sei una persona con varie sfaccettature (1, nessuno, 100.000)?
l'amore è infinito, ok! ma se nn viene ricambiato è solo sofferenza, una sofferenza infinita!

beh, asserire è per non ripetere il dire che renderebbe la narrazione troppo pesa...

comunque: se è vero amore, è palese che sia eterno! senno che amore è?
negargli l'infinità temporale è eliinarlo ontologicamente (come ho già detto: se l'essere non è infinito, che essere è?)
attention: NB: stiamo parlando di amore, non di fiamme!

io dico, te asserisci.....
Comunque, io non ho parlato di fenomeno passeggero, te invece dici che l'amore è infinito e immortale?

beh, asserire che l'amore sia un fenomeno passeggero è toglierli valore ontologico: se l'essere ha fine, che essere è?
comunque ti do ragione: rimanere fermi è un errore. non ho asserito questo (anche se, a rileggermi, sembra proprio che l'abbia detto!) ma ho detto che rimuginando sulla ferita si può anche trovare un modo per toglierla (la tecnologia laser!)
NB: toglierla, non eliminarla. ovvero riaprirla per ricollegarvici. rimuovere un esperienza passata è un delitto.

Ale, non hai completamente ragione perchè se l'amore ti fa passare il tempo, il tempo ti fa passare l'amore, per questo penso sia inutile stare a struggersi e rimanere sempre al solito punto, è inutile, non dico però di fregarsene altamente, è giusto anche un periodo di stasi, ma continuare a disperarsi a vita non risolve niente e anzi peggiora le cose.

mi scuso con alessio, ma, metre rispondevo a valerio, ha scritto anche lui.
se vuoi sapere la mia opinione, è una visione molto cupa, anzi, direi terribile.
come diceva valerio, chi non ama per paura di perdere e come chi non vive per paura di morire.
soffrire per amore è meglio che soffrire e basta.

riguardo l'amicizia, quoto al massimo.
se un amico ti abbandona, è perchè non ti è amico. sennò, anche se ti è lontano. ti sarà sempre amico portandoti nel cuore.

Per Alessio: concordo di più con l'ultima parte, penso anch'io che l'amicizia sia un sentimento più forte e duraturo.
Non piangere se un amico ti ha lasciato: solo quando ti avrà dimenticato potrai dire di averlo perso per sempre.

non è vero:
è la conclusione di chi non prende a sistema di riferimento la scala di valori:
ovvero, dato che normalmente l'uomo tende all'amore, amerà sempre chi ama di più. e, sebbene si sia perso e sofferto, non si smette di amare. amare significa anche soffrire in suo nome. se poi si è perso qualcuno che era sotto di noi nella nostra scala valori, è ovvio che si gira pagina ed andare avanti, depennandolo dalla lista.
ma depennare dalla lista qualcuno per cui proviamo si forte sentimento, non è così facile, e il riassestamento assume il valore di un terremoto che, plausibilmente, può semplicemente rendere mera la scala valori. se perdi qualcuni si tanto amato, non puoi fingere di ridistribuire l'amore senza che nulla sia accaduto. si ha un vuoto, che è molto più terribile del dolore che si prova rimuginando sulla cicatrice. è come serbare in se un cancro, invece di mirare un virus: male che vada, quest'ultimo, (che peraltro è guaribile) condurrebbe ad una fine rapida e indolore, mentre l'altro, che sopisce, ti rende la vita un incubo.

mi scuso in anticipo. concordo con quello che avete detto, ma, probabilmente a causa delle mie difficoltà nel campo dei sentimenti, trovo che l'amore sia soltanto un attimo di felicità seguito da una lunga fase di vuoto. saraà anche forse che in soli 17 anni ho visto due divorzi e 5 persone piangere e disperarsi per amore.
credo comunque che l'amore sia insito nell'uomo, come la fame e la stanchezza e che se anche porta con se sofferenza, il rifiuto di ciò nè porta ancora di più.
trovo però che sia molto più importante l'amicizia dell'amore; sicuramente quest'ultimo è un sentimento più forte, ma ricordate che non si può mollare o essere molltai da un amico.
(molto riassunto, questo è quello che penso io)

ma io non l'ho detto riferito alla tua risposta, è una celebre frase che ho sentito.
Comunque ale il rimpianto e il rimuginare sono il passatempo degli incapaci.

non voleve dire questo; chi ama in potenza ha una cicatrice. deturpante. ma in atto ha la somma felicità.
e la cicatrice non coprirà mai la felicità provata.
potrà solo ricordare il dolore di transizione da una felicità all'altra.
c'è chi non riesce a smettere di rimuginare sulla cicatrice, rimembrando la felicità passata. (su questo avete un esempio lampante)
la gente li chiama stolti, pensando che sbaglino.
ma un po' di relativismo è d'obbligo, e, forse, il rimuginare è l'unica felicità che gli resta.

Quoto, quoto. Chi ha amato porta una cicatrice.

ti quoto. purtroppo è andata perduta la mia personalissima riflessione su csa sia (per me) l'amore. c'avevo messo tanto impegno!
ne farò un sunto:
l'amore è il fine ultimo, l'obiettivo dell'uomo, che impiega le sue energie per completarsi: amare significa pensare prima agli altri, pensare prima alle persone che si ama. che siano amici, genitori, compagni.
si distingue ovviamente l'amore verso amici, parenti e/o compagni, (compagni = ragazza/o, moglie/marito, fiamma etc etc.). si distingure in intensità e vie: come cioè si da.
un uomo (inteso come homo sapiens) non può vivere senza amare. chi asserisce il contrario non sa cosa sia: almeno se stessi si ama! (proprio se si è il massimo dei narcisisti...)
dire che l'amore è inutile significa semplicemente togliere significato ontologico all'amore, ma esso, sebbene non ci si creda, esistre ancora.
l'amore non è un fatto prettamente biologico: non si fa l'amore perchè si ama, sono due cose strettamente collegat ma anche agli antipodi: una persona può amare (anche dolcemente) un'altra senza amarla carnalmente. il sesso è un fatto biologico (bellissimo) che genera vita, ma non è la base dell'amore. è ovvio che, se due persone si amano (si ragiona in ottica di coppia, quindi in amore relazionale, non amore fraterno e/o parentale.) desiderino amarsi anche in quel modo, come desiderino amarsi in tutti i modi possibili: il sesso è un modo, una via, dell'amore.
basta parlare di sesso, torniamo all'ontologia dell'amore: per me, in sintesi, amare significa proteggere, sostenere, aiutare e tutte le cose che si rendono necessarie: una persona ama e pone tutti i destinatari del suo amore in cima ai suoi prerogativi: (ragazza/o, amici, parenti, se stesso) nell'ordine decrescente di amore. il più importante in cima, e giù via fino all'ultimo a cui, come direbbe sant'agostino, si odia. (odio come assenza di amore). purtroppo io do valore ontologico al male e all'odio, quindi per me nella lista ci stanno solo coloro che si ama.
dopo aver stilato la lista (che è una cosa variabile) si pesa la vita in base a tale lista. si fa un ragionamento epicureo su tale argomento. conviene o no fare tale azione? ovvero si basa la propria vita (fatta di scelte) su come abbiamo disposto la nostra lista.
non che ciò sia sempre necessariamente un bene, e spesso lo si prova sulla pelle. spesso (e volentieri) viviamo in modo che ci porta soffrire, per causa nostra, perchè abbiamo soppesato la nostra vita in modo che, le conseguenze, ci rendano tristi (e sofferenti) ma sto divagando.
l'importante non è tanto stilare bene la "lista" (sembra molto analitico come processo....ma non è così) ma adattarsi bene ai suoi stravolgimenti.
cosa che, peraltro, non è molto facile.

Uh uh, bel topic.....direi anzitutto che l'amore è indefinibile per chi non l'ha mai provato, troverò quindi difficile definirlo, anzi non lo definirò affatto, in quanto penso che l'amore, come tutti gli altri sentimenti sia qualcosa di indefinibile, personale e unico per ognuno di noi. Direi comunque che l'amore una volta provato è come una droga, non ne puoi fare a meno, ma dal quale è molto più difficile disintossicarsi...non evinciate da ciò che sia errato amare, anzi, come disse Jim Morrison (ed altri prima di lui) :"Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire", dice tutto. Ci sarebbero un'infinità di altre cose da dire, ma nessuna comprenderebbe il significato di amore, come d'altronde qualsiasi altra parola esistente.